Isato Nakagawa - 1310
Specie nel primo lato mi sembrano abbastanza evidenti degli echi classici, quasi come una formazione, ma l'intento è tremendamente americano, blues e folk, ancora più evidente nel secondo lato.
Musicalmente segue l'impronta di quei chitarristi anni '70 che hanno esplorato il linguaggio della chitarra acustica, tipo Leo Kottke o John Fahey. Ci sono anche alcuni ospiti tra cui il rinomato banjista Bill Keith, l'unico nome occidentale nella retrocopertina dove anche i titoli di quasi tutti i brani sono in kanji, un po' complicati da riportare in occidente.
Il disco mi è arrivato comprato da un negozio di discogs completamente alla cieca. Mi piaceva la copertina in stile Cramps, con le scarpe ed una cartolina, e tutte le affascinanti scritte nipponiche. In realtà non risponde esattamente a quello che mi aspettavo, ma è anche questo il bello, lo immaginavo meno acustico e più folk rock.
Tra i brani più blues segnalo 不演唱 che mi ha ricordato alcuni dei passaggi acustici della colonna sonora di Cowboy Bebop. Probabilmente ci sono due chitarre sovra incise siccome mi sembra che usi lo slide per la melodia. Più folk ma sullo stesso stampo il pezzo successivo 箕面6-5-2. ワルツ, l'ultimo pezzo del primo lato è un valzer dalle tendenze più easy listening.
Bello anche il suono, che arriva come aria fresca nel rag che apre il secondo lato, con una band ed un ritmo swing incisivo.
E' proprio nel secondo lato che si nota il banjo che supporta la chitarra acustica, qui uno dei pezzi che ho preferito e da cui scaturisce l'aura che più mi ricorda i cantautori acustici degli anni '70, 明美の散歩, con una frase di apertura efficace.
La band ritorna in 24/ 27, con la chitarra elettrica stavolta, ed un ritmo bluegrass che però sfuma lentamente nel blues (con fiddle) finale che anche in questo caso ricorda le atmosfere aride già sentite nella colonna sonora di Yoko Kanno.
In definitiva un disco più classico di quello che mi aspettavo, ma incastrato nel suo contesto storico, tanta maestria nell'uso della 6 corde, tanto che ad un'ascolto al buio, non si farebbe caso alla provenienza dell'autore, che si mimetizza bene con i suoi ispiratore d'oltre oceano nominati sopra.
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