Curve – Doppelganger (31/8)

Mi sono tirato ad ascoltare questo disco verso il tardi e ho avuto un po di calo durante le tracce 3 e 4.
Conoscevo già Horror head che è un pezzo che mi piace molto, e il resto del disco non differisce molto come formula, struttura ed intenzioni. Ho iniziato questo album con le cuffie, ma da metà ho fatto andare lo stereo per godermi il volume, pensavo che le cuffie rendessero meglio.

Una batteria a volte lenta e a volte più spinta (come già nel primo pezzo), chitarre super distorte a creare un tappeto su cui poggia la voce sfuggente e ansimante di Debbie. Una miscela che, in particolare dalla traccia 7, ha iniziato a farmeli associare quasi più ai Cocteau Twins di Heaven or Las Vegas, piuttosto che a band puramente shoegaze tipo i MBV.

Musicalmente ho poi notato il movimento del basso nel ritornello proprio di Horror Head, e l’ipnotico uso della voce nella traccia 5.
Disco di cui mi ha colpito il gran rumore, che non sembra avere una funzione cullante, ma nemmeno aggressiva o ‘violenta’.  Fa eccezione a tutto l’ultima traccia, senza una batteria presente e dal mood più onirico e surreale.
Quasi tutte le tracce hanno degli intro a comunque non partono quasi mai subito con la botta di rumore

Nel complesso bello. Se ci fossero stati degli altri brani li avrei ascoltati volentieri. Non molto variegato, ma validissimo.



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