Joe Bonamassa – So, It's Like That (31/07)

Questo disco, tutto sommato, non è per nulla male.

Sarà che vengo da quello dei Litfiba di ieri, sarà che per fama mi aspettavo un disco molto più blues, ed invece è un buon disco rock, con alcuni pezzi che mi stupisco non abbiano più spazio sulle radio di rock commerciale... radiofreccia, virgin radio....

I suoni sono potenti ma mai esagerati o pompati, si sentono bene le dinamiche, un album che sembra abbastanza 'live' e poco artificioso.

Non mi sono piaciute tutte le scelte stilistiche, seppur sia uno dei brani portanti, troppo tirata per le lunghe Pain & Sorrow, certe melodie davvero troppo scontate come in Sick is Love ed un po' sottotono ed incolori i brani centrali tipo Waiting for me o Never say Goodbye. Avrei allungato di più l'hendrixiana title track.

Simpatico anche se un po' anonimo l'esperimento semi elettronico in coda all'ultimo brano. Bello il ritmo quasi disorientante della già citata Pain & Sorrow ed anche alcuni suoni un po'acidi che riportano al grunge anni '90.

Un disco senza pretese di innovazione, ma abbastanza gradevole e musicale, seppur a volte abbastanza scontato nelle idee. Comunque mai davvero noioso a livello di soli di chitarra (cosa di cui temevo la prolissità), e anche la sua voce regge molto bene su tutti i brani. Anche la band alle sue spalle, seppur inquadrata molto bene nel genere, si concede a volte in qualche passaggio felice (ho notato la batteria in particolare usare delle soluzioni molto rock, che per me che sono cresciuto con questo linguaggio erano molto salde e prevedibili, tanto che avrei potuto suonare gli stessi fill anche io).



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