Ellie Gowers - Dwelling by the Weir

Ho comprato questo CD navigando un po' a caso su bandcamp, cercavo qualcosa di acustico, folk, senza che fosse in vinile, siccome ora costa di più farsi spedire i dischi dall'estero.

Ho trovato questa ragazza inglese che suona folk, in un mix tra vecchia scuola folk e pop/folk più contemporaneo. Mi ha fatto una buona impressione ad un primo e distratto ascolto per cui ho preso l'album. Arrivato qualche settimana dopo, con una piccolo ringraziamento scritto a mano.

L'ho tenuto un po' in giro per un po' di tempo, e penso di aver capito quello che ha da dire.

Il CD inizia con uno scrosciare di un fiume, ed entra subito in un'armonia rurale e evocativa, la voce ricorda quasi Joni Mitchell, ma anche un certo modo di fare tipico del folk inglese di fine '60.

Molto carino il brano di apertura omonimo al titolo dell'album, con un semplice arpeggio che da primo acchito mi ha ricordato Nick Drake, anche nel bridge centrale in cui cambia tonalità, particolare il clarinetto e il contrabbasso.

Intuizioni acustiche che ho ritrovato anche in Waking up to Stone, forse il pezzo migliore del lotto, in cui una lunga cavalcata acustica sfocia in un pezzo abbastanza heavy con un coro e archi che mi hanno dato l'idea di un Eddie Vedder che ambienta la sua versione sonora di Into the Wild nelle Highland inglesi o in irlanda.

Il resto del disco si bilancia tra ballate folk abbastanza classiche, A Letter to the Dead Husband of Mary Ball, con un bordone di accordion e un passaggio in maggiore alla fine delle strofe; oppure la scura The Last Warwickshire Miner. 

l'atra faccia dell'album è, come scrivevo, un folk più influenzato dal pop moderno, Brightest Moon, che ha un finale che non mi è piaciuto, ma ancora di più Woman of the Waterways, molto classico come giro armonico e con una melodia più orecchiabile.

In tutto questo l'uso delle dinamiche è molto naturale, ma anche fluido e sapiente. In un genere dove è spesso facile appiattire il tutto, qui non avviene..

In definitiva, è un disco con alcune buone idee, curato e dalla forte anima rurale. Ma che alla lunga non mi ha regalato cosi tante soddisfazioni nei riascolti. E' sicuramente una raccolta di buone canzoni, ma comunque piuttosto immediato, Buono, ma forse più come ascolto da viaggio. 

Purtroppo però non ho quasi per nulla conoscenza sulla scena folk inglese attuale quindi non saprei dire a che livello si presenta un disco del genere nel 2022. In ogni caso, consigliato e, anche stavolta, disponibile su Bandcamp.

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