Papa M – Whatever, Mortal (24/08)

Cd ancora comprato per l'attinenza con il post rock che ho letto su discogs e che, a dire il vero, avevo iniziato a prendere in antipatia per via di una copertina che non mi piace molto.

Ed invece mi sono dovuto stra-ricredere siccome l'ho trovato fin commovente in certi momenti, a partire dal ritornello corale della prima traccia Over Jordan.

Il disco ha dei suoni eclettici, tanti suoni di chitarra, batteria qua e la e con intenzioni non esattamente in linea con il rock classico, poi ci sono un paio di tracce (Tamu soprattutto) con un sitar e tabla e spruzzate di banjo qua e la, e ancora momenti in cui traspare una certa amatorialità nelle registrazioni, anche se per la maggior parte si direbbe tutt'altro che amatoriale nella produzione (per intenderci, ci sono tracce che iniziano e finiscono con il tasto del registratore).

Tutto questo al servizio di un folk ispirato, con un piede nella tradizione ed uno nella musica alternativa anni '90,  La voce poi mi ha ricordato Bruce Cockburn.

Alcune tracce strumentali aggiungono colore ad un disco che se escludiamo qualche lungaggine (The Unquiet Grave) mi ha colpito molto, lasciandomi con la voglia di scrivere  una gemma nascosta che alterna momenti cupi a momenti più solari, come in Purple Eyelid.

Ho scoperto solo in seguito che David Pajo, il nome dietro Papa M, è stato chitarrista degli Slint. Nei giorni successivi ho riascoltato parecchio questo cd, molto bello, Quando entra con i cori in Over Jordan mi fa ancora molto effetto.



Commenti

Post più popolari