Folkal Point – Folkal Point (10/04)

Ritorno a scrivere sul quaderno siccome, al netto di tutti gli esperimenti, alla fine è il luogo dove torno più spesso per confrontare le mie opinioni nel tempo. Quindi ho deciso di riprendere a scrivere. Considerando che non mi sono mai appuntato nulla da ottobre ad oggi, a fronte comunque di ben pochi ascolti. Un periodo davvero troppo incasinato.

Dopo aver preso in mano alcune cose dei Fairport Convention nei giorni scorsi, ho preso questo cd acquistato alcuni anni fa su discogs insieme ad altri, ricordo di averlo preso a caso, spinto più dalla reperibilità non facile e dal fatto che l'LP originale avesse comunque prezzi da galera.

E' un folk molto classico con chitarre acustiche e voce, vicino al primo Dylan ed i primi Simon & Garfunkel, con impostazioni chitarristiche più vicine agli ingranaggi folk di John Martyn e del folk inglese (corrente in cui questo si inserisce) senza però eccedere in tecnicismi.

Mi è piaciuta molto la prima parte in cui la splendida voce di Cherie Musialik è messa più in risalto, davvero splendide anche Sweet Sir Galahad e The Circle Game. Un po' meno accattivante la seconda parte dove i pezzi sono più monocorde e svolazzanti, anche se ci sono rimasto nell'acuto in Anathea.

Brani parecchio rustici che fanno trasparire una genuinità che si apprezza per tutta la durata del disco. Peccato per l'audio non perfetto ma penso sia già una fortuna che esista una versione in cd. Infatti dalle note di copertina si legge che venne stampato in pochissime copie (circa 500) di cui la metà andarono distrutte poco dopo.



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