Vic Chesnutt – Little (19/03)

Avevo già sentito questo album diversi anni fa su youtube, e mi erano piaciute molto certe melodie, in particolare mi è rimasta molto impressa la prima Isadora Douncan.

Il CD segue la linea di un cantautorato acustico spoglio ed essenziale. Vic è senz'altro più un autore che un interprete seppur la sua vocalità ingenua e piena di insicurezza trasmette ina cera tenerezza. Senza leggere i testi (che sul booklet sono scritti piccoli) si capisce che i temi sono il disagio e l'inadeguatezza, non nascondendosi nemmeno troppo dietro ad una chitarra classica suonata quasi alla bell'e meglio, cosa che non fa altro che aumentare la sensazioni di una musica fragile, ma di cui c'è tutto l'essenziale, il minimo indispensabile.

Qualche spruzzata qua e là di altri strumenti, ma sono davvero poca cosa. Il disco è breve, scorre bene e non fa per nulla pesare la qualità "casalinga" delle esecuzioni. Anche se non nascondo che sarebbe bello sentire questi pezzi portati ad un livello superiore, senza però perdere quella fragilità che li distingue.



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