June Of 44 – Four Great Points (20/05)

Finalmente mi sono deciso ad ascoltare questo cd di cui ho sentito e letto sempre tanto bene.

In effetti il cd ha qualcosa, il libro del post rock, tra le altre cose, lo definisce  'sintetico' o 'concentrato' e in effetti quella sensazione me l'ha data. Lungo non è, e nemmeno è stato mai pesante. Un post-hc completamente rivestito e rimaneggiato, con tanti tempi dispari (stupendo il fraseggio in 5 del violino nella prima traccia), non in tutte le tracce c'è la voce, che comunque non ha un ruolo di primaria importanza,

Fanno molto certi arpeggi di chitarra o certi brani che partono con solo un riff di basso incastroso (quasi alla Ui). Non ha quasi mai dei punti di esplosione - alla Slint per intenderci - ma rimane spesso con quello spunto, quell'attesa, che forse è proprio quell'intenzione che non fa pesare il disco.

Prima ho scritto delle chitarre, ma anche la batteria ci da dentro parecchio, molto musicale, senza risultare mai eccessiva nella complessità di certe articolazioni.

Come ho scritto prima è un disco che riesce a rimanere appeso ad un filo, con un equilibrio personale e propositivo.

Da riascoltare sicuramente.


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