Eugenio Finardi – Sugo (22/06)

Disco quasi impeccabile con varie tracce che trasudano energia e passione. Il primo lato rasenta la perfezione, con pezzi che sono tra i migliori non solo del repertorio di Finardi, ma di tutta la musica italiana , sia per una musicalità estremamente vivace, sia per contenuti, sempre trattati con giocosa semplicità ma contemporaneamente espressivi e complessi nei temi. Unico neo la Ninnananna finale che scarica l'energia vitale di pezzi come Quasar o La radio. Quasar tra l'altro volge su territori fusion, come succederà anche nel disco successivo con l'omonima Diesel.

Le ospitate di Alberto camerini sono di notevole finezza, ma quello che più incoraggia all'ascolto sono le sezioni ritmiche, sempre in movimento, multicolori e libere da schemi seppur mai fuori dal contesto di un album pop rock.

Un po' sottotono il secondo lato, bella Sulla Strada in cui parla del suonare come dello 'stare bene', meno ispirati i pezzi successivi, seppur di spessore. Menzione a parte per La Paura Del Domani, musicalmente futurista come il tema del pezzo, ma non cosi efficace per me.

Finardi si conferma comunque un fratello, capace di scrivere, cantare, suonare con una vitalità strabordante che non lascia indifferenti. L'esigenza del sonare insieme e quella sensazione in cui la somma sia maggiore delle singole parti, qui si sente parecchio.



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