June Of 44 – The Anatomy Of Sharks (15/09)
Anche stavolta arrivo su un gruppo il cui nome mi orbita intorno ormai da anni.
Ci arrivo con questo EP a cui il libro del post rock affibbia 5 stelle, presentandolo non solo come uno dei lavori migliori della band, ma di tutto quel modo di fare post derivato dall'hardcore.
Ci sono solo 3 tracce per poco più di 20 minuti di musica, l'ho ascoltato quasi due volte di fila. Pur conoscendo solo un briciolo di questo filone del post-qualcosa mi d'accordo sul fatto che i brani siano riusciti, energici ed urgenti.
Urgenti che non vuol dire affatto frettolosi; il primo pezzo è un lungo tira e molla tra ritornelli arrabbiati (I lost my faith) e code strumentali in cui gli strumenti sembrano realmente vivi e discorsivi. Il secondo pezzo, circolare, si apre e si chiude con minimali sussulti elettronici che però fanno solo da cornice ad un validissimo intermezzo di percussioni e tromba (gli anni '70 sono dietro l'angolo).
Chiude il pezzo forse meno brillante, in cui le dinamiche dissonanti e matematiche del post-hc fanno sentire di più un peso comunque molto sopportabile.
Infine, nonostante la breve durata, il disco è molto propositivo e musicale. Un gruppo ispirato che riesce a fare tanto con poco.
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