Medicine – Shot Forth Self Living (06/07)

Disco che avevo già ascoltato molto tempo fa, ma che ricordavo molto poco (se si esclude il manifesto iniziale di One more).

Forse un po' lungo e noioso nelle code di A Short Happy Life e Christmas Song, che sono dopo One More le canzoni più lunghe del cd. Ma senz'altro è anche colpa mia che l'ho spezzato a metà come ascolto, tuttavia il resto è davvero molto bello. Shoegaze e noise con voci direttamente dal dream pop e che si incastrano alla perfezione nel loro mix rumoroso. Il basso si muove sotto le chitarre e finalmente si sente (strumento troppo facile da coprire in questo genere), la batteria ha suoni secchi e precisi, il mix inoltre riesco a non far oscurare tutte queste cose, considerando sempre delle chitarre predominanti, dai suoni penetranti e con distorsioni al limite, di cui appunto One More rappresenta l'ideale punto di arrivo.

Però anche molto pop nella stesura, quasi come un Loveless (che inevitabilmente viene chiamato in causa) dove le melodie sono ammiccanti e scorrevoli. A pensarci bene questo disco ricorda forse più quello che sarà il futuro MBV (o almeno le trace centrali di quell'album). 

Questo disco viene considerato - direi giustamente - il ponte che collega lo shoegaze inglese all'alternative americano, facile pensare che Billy Corgan abbia avuto in mano questo cd.

Con qualche minuto di troppo, ma disco bello e super valido.



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