Flying Saucer Attack – Further (13/02)
La batteria non c'è mai, sostituita dalla chitarra acustica che è nella maggior parte dei brani, eccetto per il primo, che invece è un oscuro e dondolante feedback di distorsioni che sarà poi quasi onnipresente nel cd.
Alcuni brani sono cantati, o meglio, biascicati, non ho capito cosa volessero dire anche se direi che non sia importante.
To The Shore è anticipata da inquietanti colpi di campana, e sfocia in un mare di feedback con una tabla sovrascritta che non crea assolutamente ritmo, per poi finire ancora con le chitarre acustiche. Forse il pezzo che più ricorda Popol Vuh I del primo album, siccome anche questo dura una decina di minuti.
In generale disco più inquietante e notturno, dove solo l'ultima traccia lascia vedere il mattino. In questo senso la cover è azzeccatissima.
Particolare e convincente Come And Close My Eyes, che sembra una registrazione più amatoriale. Poi in particolare mi è piaciuta la coda acustica di For Silence, che poi diventa una distorsione sovrastante che si interrompe di colpo.
A conti fatti però il disco non mi ha preso come speravo, ma era successo anche con il primo omonimo, che più ascolti portino a più famigliarità quindi minor estraneità ai suoni.
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