Red Hot Chili Peppers - Mother's Milk (24/05)

La prima metà del disco, almeno fino a Nobody Weird Like Me non mi è piaciuta granché, troppo smartellosa, anche il cantato mi ha lasciato un po' cosi cosi, spero non sia per un inconscio paragone con i Red Hot dei successivi anni a cui, per forza di cose, sono molto più affezionato.

Knock Me Down si mantiene sulla linea delle precedenti, ma risulta più valida e muscolare, questo mi ha fatto riprendere ed apprezzare anche i pezzi successivi, che perdono comunque il piglio metal.

Seppur rinnovata nell'ardore, non mi è piaciuta Fire, quasi amatoriale nella sua registrazione caotica, caotica come Punk Rock Classic, poco utile nella scaletta. Graditissimo invece l'intermezzo breve e strumentale di Pretty Little Ditty. Ricordo che proprio in Punk Rock Classic, alla fine c'è una palese citazione (per non dire una presa in giro) a Sweet Child O' Mine.

Piu passabili i pezzi finali a conferma di un impressione generale non davvero convincente, quasi a dimostrazione di una migliore resa in quelli che saranno i territori che seguiranno in futuro. Forse la colpa maggiore di questo disco è di suonare molto anni '80.

Sto riascoltando ora Subway To Venus, specie nell'intro, non c'è quel piglio metal a cui mi riferivo, ma in generale è un intento caotico, più votato all'estremo.



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