The Sonora Pine - The Sonora Pine (05/01)
Il libro del post rock dice che è un concentrato della scena di Louisville, che ci può stare siccome in certi momenti ricorda anche gli Slint, anche i June of 44 nei passaggi forte piano, gruppo quest'ultimo con cui condividono uno dei chitarristi.
Poi mi è piaciuto il violino che fa capolino qua e là, in un particolare momento (penso in Goldmund) si possono associare ai Dirty Three, parallelo che considero positivo.
Tutto sommato però, per la maggior parte del tempo, incastra ricami ritmici e chitarristici non immediati, non facili da seguire, quasi poco musicali a mio avviso, anche se mi piace il ruolo che viene dato alla batteria.
Si, gradevole, specie nelle parti più emo (le voci in The Gin Mills), ma in definitiva nulla di eccezionale, considerando che la prima e l'ultima traccia esulano dal contesto scritto sopra. La prima è un lungo intro, con momento per organo, il secondo (ultimo) una lunga nenia arpeggiosa chitarristica, vicina come costrutto, ma diversa dalle tracce precedenti.
In generale mi sono reso conto che faccio fatica a seguirlo, il mio timore è di avere troppi cali di attenzione, devo impegnarmi a stare sul pezzo perché temo (per me) che non sia un problema del disco in questione (e forse non solo di questo album). Tutto ciò a dimostrazione della indiscutibile parzialità di questo blog, qualora ce ne fosse ulteriore bisogno.
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