Rachel's – Selenography (20/06)

Disco imparentato con il post rock ma che come suggerisce il libro del post rock, renderebbe meglio l'idea sotto un filone classica contemporanea / minimalista.

Si tutte mi è piaciuta Kentucky Nocturne e il secondo movimento di quella con l'harpsichord (Honeysuckle Suite), in cui sembra smorzare le corde dello strumento, rendendolo simile a una chitarra dalle mille corde.

E' evidente la capacità che hanno di passare da registri cullanti e solari, fino a dissonanze sinistre, modulando l'armonia in modo personale e più vicino ad un fare classico che non rock.

Ricordo positivamente anche On Demetere Old Road 60, in generale, tra una cosa e l'altra, mi è venuto da accostarli a quelle ricerche timbriche e sonore dei Gastr Del Sol, ma anche a certe orchestrazioni minimali alla Sufjan Stevens o a quella tradizione minimalista americana, fino a certe idee che mi hanno ricordato Joe Hiasiashi nei film dello studio Ghibli (chissà perchè? forse una melodia simile).

Disco lungo e di chiara provenienza sperimentale (c'è pure la cantante degli Uzeda) non sempre brillante, ma con alcuni momenti ammalianti e idee cameristiche fuori contesto. Dominato da piano, chitarra e archi, non rifiuta però batteria e elettroniche varie.



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