Tea & Symphony – An Asylum For The Musically Insane (10/08)

Disco come da titolo un po' insano e pazzoide. Siamo sul filone folk psichedelico inglese contaminato di fine anni '60. Mi ricorda un po' un mix tra la voce tremolante di Tim Buckley, i Caravan ed il lato psichedelico dei Pink Floyd.

La copertina suggerisce già qualcosa di variegato e colorato. Il flauto che fa capolino qua e la, il primo pezzo che si chiude con il tema di Bourrè, uso di percussioni più che di batteria, chitarre acustiche più che elettriche, un violoncello nel finale di Winter, o ancora, tanti inframezzi un po' come gettati nel flusso, ed il finale con una frase ripetuta a omaggiare l'ultimo solco di Sgt. Peppers.

Non un disco epocale direi, ma un concentrato di proposte fuori dagli schemi, caleidoscopico e suggestivo, anche nell'ultimo pezzo, che è quello più sperimentale.



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