Labradford – E Luxo So (26/11)

Cambio di genere questa volta.

Avevo già provato  una decina di giorni fa ad ascoltare questo, successore del capolavoro Mi Media Naranja, ma purtroppo era tardi e mi abbioccavo con troppa facilità..

Si conferma però la prima impressione che ho ricevuto dal poco che avevo colto, il disco non è molto invitante, nel senso che non mi ha aiutato ad entrare in empatia cosi facilmente come il precedente.

La dimensione è molto più claustrofobica e cupa; la sensazione, nonostante i suoni siano comunque ariosi e aleatori, è di uno spazio chiuso. Un tunnel, come la copertina suggerisce.

Musicalmente è molto più minimale, i loop sono onnipresenti e su questo sono basate le tracce. I ritmi sono solo a volte accennati, ma senza una pulsazione, quasi solo un ticchettio, tra l'altro privo di profondità siccome mi sembra che sia (eccetto per le chitarre) tutto o quasi suonato con elettroniche dirette e molto minimali, eccetto qualche inserto in loop di piano.

Complesso nel suo essere cosi minimale, difficilmente mi ha suggerito immagini vivide. Fatico ancora a trovare una mia dimensione in questo disco.


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