Dissolve – That That Is...Is (Not) (16/12)

Carico di stranezze questo album, a partire dalla particolare formazione a due chitarre, ma dopotutto sto' ritornando in ambienti post rock sperimentali, quindi ci sta'.

L'inizio di Strand è un ossessivo giro con un mood rubato ai Joy Division. Ma man mano che si procede, il focus si sposta. Già in Dissing e 3 films, la componente più punk perde di sensibilità e ci si avvicina a scenari più rarefatti, dove arpeggi dissonanti e noise si incontrano. Il secondo tema di 3 films in particolare, riporta un incrocio impossibile tra la forte vena indiana instauratasi nella musica rock a fine anni '60, e dei Nirvana diseccitati e ridotti.

Blurred è forse il pezzo più vicino ad un compromesso "pop" per via della sua ciclicità, di una voce, e di un testo finalmente comprensibili e centrali.

Verso la fine poi c'è spazio anche per Encounter che mi ha ricordato Zombie dei Cranberries, ed una velata celata di shoegaze, dove è il rumore a diventare portante e a dare sostanza ad un disco che altrimenti poteva iniziare a diventare pesante.

Tutto sommato non mi è dispiaciuto, anche se ho preferito la seconda parte da 3 films in poi. Disco non facile, ma che lo spostamento di focus ha rivitalizzato. Le tracce scorrono pesanti, ma senza rallentare troppo il ritmo e l'ultima traccia troppo corta (S.T.P.P) riesce a lasciarmi la voglia di un riascolto. Che a conti fatti, non è nemmeno cosi complicato.



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