Flying Saucer Attack - In Search Of Spaces (28/12)

Disco che la guida al post rock definisce "bolso", ed in effetti è una caotica raccolta perlopiù di feedback e indefinibili droni che non hanno aggiunto nulla di concreto a certi spunti del disco precedente.

Ho scritto di droni perché a tutti gli effetti, non ci sono quasi altri strumenti e nessuna intenzione musicale, si parte con una ripresa di Popol Vuh I che dura per i primi 5 minuti, poi sporadiche e disallineate idee musicali perlopiù dal basso, interrompono, o meglio, accompagnano, quello che altrimenti sarebbe una full immersion noiosa e decisamente poco accattivante, senza comunque migliorare granché.

Il disco poi si interrompe a tre minuti dalla fine, per poi riprendere con una coda con pochissimo senso.

Fatto sta' che ben più di mezz'ora passa senza un nulla di fatto, riducendo l'album intero, ad un esercizio tanto creativo quanto riuscito; poco.

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Questo scritto, ampliato e contestualizzato in modo più consapevole, appare anche su Debaser.



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