Alfa Mist – Bring Backs (30/01)
Il primo pezzo segue un po' l'antifona di Keep On e 44 (ormai quasi collaudata come formula per l'apertura dei dischi) con tanti soli (compreso un seppur limitato intervento di clarinetto basso), poi una traccia con chitarra acustica ,archi e percussioni, ad accompagnare la solita Kaya Thomas-Dyke in un pezzo fuori dal tempo, che ricorda più il jazz classico.
Poi iniziano gli esperimenti, un feat. rap con un cantante di cui si capisce poco ma dal solido flow, poi ancora strumentali, ma brevi e forse per questo meno memorabili.
A disco finito non saprei definire e distinguere del tutto le tracce, in una si riusa l'armonizzatore per la tromba, una con degli inserti di archi. Stanno molto bene gli inserti di percussioni, quando ci sono si notano e aggiungono molto colore al tutto. Non molto efficace invece l'idea dei tanti inserti vocali recitati, che però sembrano seguire un filo o un flusso che collega tutte le tracce..
Bella la melodia di Run Outs, molto anni '70, ma con una batteria estranea sotto che rende tutto più moderno, particolare come il ritmo sghembo avvalori la melodia.
In generale disco più accessibile in particolare per la durata, ma a tratti meno ispirato e convinto.
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