A Northern Chorus – Bitter Hands Resign (27/08)
Dopo un discreto entusiasmo iniziale durato giusto due canzoni, il disco rimane incolato ai binari intrapresi all'inizio e risulta ripetitivo e con poco mordente.
Le atmosfere sono sempre piuttosto dilatate anche se ci sono sporadici momenti esplosivi, come i finali di Subjects & Matter e Don't Think Of Collapse. Inoltre è un disco cantato, molto cantato, con una specie di nenia sempre uguale e monotona.
Alcuni pezzi del CD sono collegati tra loro ma a parte questo si tratta sempre di brani lunghi che non mi hanno mai preso, penso per via di una piattezza sonora generale; ed è un peccato siccome la formazione a sei elementi è relativamente ricca. La presenza del violoncello mi ha ricordato i più felici, in termini di resa musicale, Halifax Pier.
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