Genco Puro & Co. – Area Di Servizio (05/08)
Dicevo, io quest'aura però la amo, bello l'effetto finale di Nebbia, il ritornello super orecchiabile di Biscotti e The, con il suo ritmo shuffle ed il finale in stile piano jazz. Disco che sembra di impostazione chitarristica, anche se hanno un forte ruolo il piano (il bellissimo accompagnamento di Campane a Rotterdam) ed il moog, i quali dettano le melodie introduttive di quasi tutti i brani. Brani che sono per lo più molto brevi, raramente sopra i 3 minuti, e con veloci passaggi tra strofe e ritornelli, qualche terzina qua e la e una gestione della struttura efficace, condensa tanto in poco.
Leggermente più heavy La mia città, a cui seguono poco dopo le due bonus track della versione CD che ho, la divertente La Famiglia e Beato te, con un intro che potrebbe persino ricordare certi stilemi dei primi gruppi metal anni '70 (un riff di chitarra e una rullata iniziale, ed è quasi subito Iron Maiden), pur non condividendone ovviamente i suoni.
Proprio riferito ai suoni credo che questo disco sia erroneamente accreditato come prog rock, erroneamente perchè non condivide quasi nessuna delle caratteristiche che sono additate al genere, se non appunto alcuni suoni di moog ed un immaginario forse più idealizzato con il tempo.
Album bellino, leggero ma non troppo frivolo, dai suoni caldi e malinconici che piacciono a me.
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Questo scritto, ampliato e contestualizzato in modo più consapevole, appare anche su Debaser.
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