Claudio Lolli – Ho Visto Anche Degli Zingari Felici (21/9)
Non è stato un primo ascolto ma una riconferma della forte creatività, e della bellezza disarmante di questo disco. Gli strumenti liberi, specie chitarra e sax, volano e fanno volare con invenzioni sempre diverse su un discorso che non ferma mai, in cui ogni traccia è il proseguo naturale della precedente.
Tante belle metafore come quella della mosca con l'uomo e i versi "la sinistra la uniamo con il vino". Un disco che si alterna fra luci e ombre, sociale e privato, fissato nella seconda metà degli anni '70, un po' difficile da comprendere bene a posteriori, ma comunque efficace e pieno di energia ed inventiva che lo rendono un'album solido, capace di ispirare anche a decenni di distanza.
L'introduzione della title-track rimane uno dei momenti più alti del disco. un fraseggio fluido ed intenso, che rapisce già dai primi secondi.
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