Robbie Nevil – Robbie Nevil (01/9)
L’ intro ricorda quasi un pezzo di Anri, e a sforzarsi bene, non sono molto lontane dal city pop queste sonorità. Cosi come non sono lontane da un Michael Jackson bianco, sui synth, ma ad un livello leggermente più mediocre.
Che poi non è male davvero, oltre al primo, altri pezzi azzeccati (tra l’altro, il primo, con quella modulazione nel rit. ricorda quasi i più moderni Dirty Loops, senza il loro esibizionismo), nel secondo lato un accenno di reggae ed un paio di ballate, ma in particolare Back to you, calano il ritmo ma con sonorità comunque accattivanti.
Poi ricordo dei soli di chitarra qua e là, un solo di fisarmonica nel primo del secondo lato, e un ritornello alla Def Leppard nella seconda, Walk Your Talk.
Mai mollato ritmicamente, il disco il disco scorre regolare e riempie il giusto, non penso avrei ascoltato altri pezzi, o comunque avrebbero pesato, e alla fine mi è venuta voglia di rimetterlo per quei brani trascinanti del primo lato.
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