Muir - Muir (28/09)
Mi pare di essere stato molto più presente che nel disco dei Giardini di Mirò, ma penso anche sia per via della maggiore facilità o accessibilità del disco, più alla corrente post rock classica con cui ho più familiarità.
Oltre ai ricalcati saliscendi strumentali, qui c'è spazio per assoli veloci, sequenze ritmiche precise ed incasellate come nel caso di This Town, An Open Field Of Tangible Dreams, spigoli math e anche un intento metal che porta a risaltare la potenza della 7 corde, specie nella seconda metà del disco.
Ho preferito le prime tracce, con più sezioni svolazzanti e dolci, se non ricordo male la seconda Lift Me Up And Hold Me Out e interamente, o quasi, senza batteria.
Ricordo che la prima vera melodia è in Choctaw Chant, fatta con uno slide (ce ne sono anche in alcune tracce precedenti, ma non hanno lo stesso ruolo portante nel brano). In una traccia ricordo anche un parlato. Però in generale ho preferito e seguito meglio la prima parte.
Disco non male, ma forse troppo 'inzuppato' di un po' di questo e un po' di quello.
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Qui siamo in carenza di video, rimando chi interessato alla solita pagina bandcamp.
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